Cardiopatia ischemica: tipologie, sintomi e prevenzione

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La cardiopatia ischemica è la malattia cardiovascolare che causa più morti in Italia: a seguito dei danni ai vasi sanguigni che forniscono sangue al cuore, l’apporto di ossigeno al miocardio risulta pericolosamente compromesso. Scopri la sintomatologia e come fare prevenzione.


Cos’è la cardiopatia ischemica

La cardiopatia ischemica, chiamata anche ischemia cardiaca o più genericamente ischemia al cuore, è una patologia che indica una diminuzione o interruzione del normale flusso sanguigno all’interno del muscolo cardiaco, in genere a partire dalle arterie coronariche.

In particolare, l’ischemia cardiaca si verifica quando c’è uno squilibrio tra il fabbisogno metabolico del miocardio e l’apporto di ossigeno: il cuore dev’essere costantemente irrorato dal sangue per ricevere i nutrienti di cui ha bisogno e per rimuovere le scorie metaboliche.

Tra i diversi tipi di ischemia al cuore, possiamo distinguere in primo luogo tra:

  • l’ischemia miocardica, che indica in modo generico una ridotta irrorazione del miocardio e può dipendere da vari fattori, come anemia, ipotensione, etc.
  • l’ischemia coronarica, dovuta specificatamente al restringimento o all’ostruzione delle arterie coronarie, i vasi che portano sangue al muscolo cardiaco.

La cardiopatia ischemica, sia coronarica che miocardica, può avvenire in forma acuta, ossia con un calo repentino e improvviso dell’apporto di ossigeno al cuore, o in forma cronica, con un’ostruzione che perdura nel tempo anche in stato di riposo. Inoltre, esistono poi:

  • l’ischemia cardiaca transitoria, che indica episodi brevi e temporanei di ischemia miocardica (entro i 15 minuti) in cui possono manifestarsi sintomi reversibili;
  • l’ischemia inducibile al cuore, che si manifesta in risposta a particolari stimoli (es. ischemia da sforzo fisico o ischemia da stress) in pazienti con coronaropatia;
  • la cardiopatia ischemica ipertensiva, ossia concomitante con l’ipertensione arteriosa che può quindi accelerare la condizione di aterosclerosi coronarica.

Le differenze tra ischemia e infarto

Se il flusso sanguigno non è sufficiente a soddisfare le richieste metaboliche del miocardio, causando quindi una carenza (ipossia) o assenza (anossia) di ossigeno, si crea un disequilibrio che porta all’ischemia cardiaca e ad una serie di conseguenze tra cui l’infarto.

La cardiopatia ischemica e l’infarto del miocardio sono entrambe condizioni patologiche, ma presentano differenze significative: l’ischemia indica in generale una ridotta irrorazione del cuore, che può derivare da più cause con sintomi variabili nel tempo, mentre l’infarto comporta la necrosi irreversibile dei tessuti, dovuta principalmente all’occlusione di una coronaria.

L’infarto miocardico rappresenta una complicanza acuta potenzialmente fatale che richiede l’emergenza medica, e a sua volta può provocare uno scompenso o un arresto cardiaco.


Segni e sintomi dell’ischemia cardiaca

L’ischemia cardiaca può manifestarsi con diversi sintomi, il più tipico dei quali è l’angina pectoris: un dolore o senso di oppressione al torace che si irradia frequentemente al collo, alla mascella e al braccio sinistro, e in alcuni casi fino alla schiena e all’addome.

L’angina pectoris si distingue in stabile e instabile: la forma stabile compare a seguito di uno sforzo o stress fisico, ed è meno preoccupante, mentre quella instabile si manifesta in modo imprevedibile ed è più pericolosa, potendo velocemente condurre all’infarto.

Oltre al dolore toracico, la cardiopatia ischemica si può presentare con altri sintomi quali:

  • sensazione di pesantezza gastrica (spesso correlata all’angina pectoris);
  • mancanza di respiro, elevata sudorazione, senso di svenimento;
  • nausea e/o vomito;
  • forte ansia e sensazione di morte imminente;
  • aritmie cardiache, spesso in seguito all’evento ischemico.

Esiste anche una forma asintomatica, l’ischemia miocardica silente: un disturbo più subdolo e rischioso rilevabile solo attraverso i test diagnostici, in cui i sintomi sono del tutto assenti.


Cause e fattori di rischio cardiovascolari

La causa principale di cardiopatia ischemica, in oltre il 90% dei casi, è l’aterosclerosi delle arterie coronarie: un processo degenerativo che porta alla formazione di placche lipidiche, cellule infiammatorie e tessuto fibroso all’interno della parete dei vasi sanguigni. Meno frequentemente possono invece verificarsi degli spasmi temporanei delle coronarie.

Tra i fattori di rischio non modificabili per l’ischemia al cuore vi sono l’età avanzata, il sesso maschile, la familiarità per malattie cardiovascolari precoci e forme pregresse di cardiopatia, mentre sono presenti molti più fattori di rischio modificabili su cui è possibile intervenire:

  • l’ipercolesterolemia, che favorisce la progressione delle placche aterosclerotiche;
  • la pressione arteriosa elevata, prima causa di danni cronici alla parete delle arterie;
  • il diabete mellito, che comporta uno stato pro-infiammatorio e pro-trombotico;
  • il fumo di sigaretta, in grado di danneggiare direttamente l’endotelio vascolare;
  • la sedentarietà, l’obesità viscerale, una dieta ricca di grassi e alcolici;
  • uno stress psico-fisico cronico e/o incontrollato.

Agire simultaneamente sui fattori di rischio modificabili significa rallentare la progressione dell’aterosclerosi coronarica, prevenendo così l’insorgenza della cardiopatia ischemica.


Diagnosi e terapia dell’ischemia al cuore

La diagnosi dell’ischemia cardiaca da parte di un cardiologo specializzato deve confermare la presenza di un ridotto apporto di sangue al cuore, indagando cause e gravità attraverso:

  • l’anamnesi dei sintomi riferiti dal paziente, come dolore toracico, dispnea e aritmie;
  • l’elettrocardiogramma e la scintigrafia miocardica, per rilevare segni di sofferenza;
  • l’ECG da sforzo e l’ecocardiografia da stress, utili per rilevare l’ischemia inducibile;
  • la coronarografia, per visualizzare direttamente la morfologia delle coronarie.
  • specifici esami ematochimici per rilevare i marker di necrosi cellulare.

Il trattamento della cardiopatia ischemica ha l’obiettivo di ripristinare un adeguato flusso di sangue al miocardio, in primis tramite terapie farmacologiche che possono includere:

  • statine e beta-bloccanti, per ridurre il lavoro cardiaco e contrastare l’aterosclerosi;
  • antiaggreganti, come l’aspirina, per prevenire la formazione di trombi;
  • nitrati e calcio-antagonisti, per favorire la vasodilatazione coronarica;

Oppure, nei casi non responsivi, ricorrendo ad una rivascolarizzazione coronarica tramite intervento chirurgico, tra cui l’angioplastica con stent o il bypass aortocoronarico.

Per ottenere risultati ottimali e guarire dall’ischemia al cuore, però, è fondamentale anche correggere le abitudini di vita e adottare uno stile di vita sano: seguire un’alimentazione equilibrata a base di cereali, frutta, verdura e grassi insaturi, astenersi dal fumo e dall’alcool, effettuare esercizio fisico in modo regolare, evitare situazioni prolungate di stress psico-fisico.

Centro Diagnostico Veneto è specializzato nella gestione e prevenzione dell’ischemia cardiaca: i nostri medici cardiologi effettuano una diagnosi precoce attraverso esami e tecniche dalla tecnologia avanzata, oltre a monitorare nel tempo l’evoluzione della patologia.

Per i pazienti cardiopatici mettiamo a punto programmi di riabilitazione personalizzati, dalla terapia farmacologica all’intervento chirurgico, mentre nei soggetti a rischio ci concentriamo sulla prevenzione cardiologica e sulla gestione ottimale dei fattori predisponenti.

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