
L’infarto del miocardio è una patologia pericolosa che può portare all’arresto cardiaco e alla morte. La sintomatologia può avere segnali differenti tra donne e uomini, per questo è importante saperla riconoscere: analizziamo cos’è l’infarto tra sintomi, diagnosi, cause e cura.
- Cos’è l’infarto e le tipologie
- Come riconoscere un infarto
- Sintomi di infarto nelle donne
- Cosa fare in caso di infarto
- Si può prevenire un infarto?
Cos’è l’infarto e le tipologie
Più comunemente conosciuto come infarto o attacco di cuore, l’infarto del miocardio è una patologia che provoca la necrosi del tessuto muscolare del cuore, causata a sua volta dall’interruzione del flusso sanguigno all’interno di una o più arterie coronarie.
L’ischemia cardiaca, termine che indica l’apporto insufficiente di sangue e ossigeno al cuore, sfocia nell’infarto quando è talmente critica e prolungata da portare alla morte dei tessuti.
L’infarto miocardico può essere distinto in diverse tipologie:
- Infarto acuto del miocardio: forma più comune che comporta la necrosi del tessuto miocardico, in questo caso dovuta a un episodio acuto di ostruzione delle coronarie;
- Infarto fulminante: un attacco di cuore estremamente grave, che comporta la necrosi molto rapida di ampie aree del cuore, l’arresto cardiaco e spesso la morte del paziente;
- Infarto silente e/o asintomatico: forma di infarto che si manifesta senza o con pochi sintomi, spesso atipici o non gravi, dove lo stato di salute non sembra essere compromesso;
- Infarto pregresso: condizione in cui in passato si è verificato un infarto miocardico, ma che viene riscontrato a seguito di esami e accertamenti cardiologici successivi all’evento.
L’attacco di cuore costituisce una reale emergenza medica: se trascurata o identificata troppo tardi questa sindrome porta complicazioni molto gravi che possono provocare la morte, tra cui shock o rottura cardiaca, aritmia grave o arresto cardiaco, fino all’ischemia di altri organi.
Come riconoscere un infarto
L’attacco cardiaco presenta in genere una sintomatologia distintiva, riconoscibile già in principio d’infarto. È però necessario tenere a mente che si tratta di sintomi particolarmente soggettivi, che possono essere percepiti in modo totalmente differente da chi ne è affetto.
L’infarto si manifesta frequentemente con un dolore al torace, sia lieve che forte, che può essere percepito come un peso, una morsa o un bruciore. Può essere localizzato all’altezza del petto o dello stomaco, o irradiarsi a livello di braccia, spalle, collo, mandibola o schiena.
La durata di un infarto acuto del miocardio è in genere di 30-40 minuti, durante i quali si possono avvertire anche i seguenti sintomi caratterizzanti:
- Fatica, stanchezza o debolezza, con possibili vertigini e capogiri;
- Nausea e/o vomito, difficoltà a respirare, sudorazione intensa;
- Malessere generale e persistente, simile all’attacco di panico.
È importante fare una distinzione tra infarto femminile e maschile, poiché i sintomi più conosciuti dell’attacco di cuore spesso non si verificano allo stesso modo nella donna.
Sintomi di infarto nelle donne
In passato gli attacchi cardiaci venivano tipicamente associati al genere maschile: a partire dagli ultimi cinquant’anni però l’incidenza di infarto nelle donne è aumentata in modo significativo soprattutto dopo la menopausa, quando la produzione di estrogeni inizia a scendere.
Nel dettaglio, i sintomi dell’infarto nelle donne sono in genere aspecifici: il dolore toracico spesso non si manifesta o è molto meno evidente, mentre è più probabile avvertire difficoltà respiratorie, nausea, sudori freddi, sensazioni di affaticamento e di ansia persistenti.
Inoltre le donne sembrano essere più soggette ad infarti silenti rispetto agli uomini, il che complica non poco l’identificazione della patologia. Dal punto di vista diagnostico i segnali d’allarme dell’infarto femminile, da considerare anche in assenza di dolore al petto, sono:
- Nausea, vomito e/o vertigini, con un’intensa sudorazione;
- Dolore alla bocca dello stomaco, al collo o alla schiena;
- Affaticamento, dispnea e forte sensazione d’ansia.
Cosa fare in caso di infarto
Ciò che serve fare in caso di infarto è coinvolgere i soccorsi e richiedere l’intervento medico immediato, poiché da questo dipende la riuscita del trattamento e la vita stessa del paziente.
La diagnosi dell’attacco di cuore viene confermata a seguito di:
- Elettrocardiogramma per rilevare alterazioni del cuore e determinare il tipo di infarto:
- Esami del sangue per verificare il livello di specifici markers cardiaci nel sangue;
- Ecocardiogramma con o senza color doppler, radiografia del torace o coronarografia.
Il trattamento dell’infarto cardiaco varia a seconda della tipologia e può spaziare dalla cura farmacologica (anticoagulanti o trombolitici) all’intervento chirurgico (angioplastica o bypass).
È fondamentale seguire un percorso di riabilitazione cardiologica dopo l’infarto, che di solito prevede un cambiamento dello stile di vita del paziente: sia dal punto di vista dell’assunzione di farmaci specifici, che dalla progressiva riduzione dei fattori di rischio tipici dell’infarto.
Si può prevenire un infarto?
La prevenzione dell’infarto è possibile intervenendo sui principali fattori di rischio modificabili, gli stessi della sindrome aterosclerotica. Tra le cause d’infarto non modificabili invece citiamo il sesso maschile, l’età avanzata e la familiarità con la patologia.
Il rischio di infarto miocardico è infatti particolarmente associato alle seguenti condizioni:
- Pressione arteriosa alta e/o colesterolo elevato;
- Diabete, alti livelli di glucosio nel sangue;
- Sovrappeso, obesità e/o sedentarietà;
- Abuso di fumo, alcol e droghe;
- Alimentazione scorretta;
- Forte ansia e/o stress.
Uno stile di vita sano è fondamentale per prevenire l’insorgenza o la ricomparsa dell’infarto: seguire una dieta bilanciata, mantenere un peso forma, svolgere una moderata attività fisica, smettere di fumare, controllare la pressione ed evitare situazioni di stress.
Il reparto specializzato in Cardiologia del Centro Diagnostico Veneto offre la propria competenza in materia di riabilitazione e prevenzione dell’infarto miocardico ai soggetti affetti e a rischio.
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