
Il Morbo di Dupuytren è una malattia fibroproliferativa della fasce e provoca nella mano la retrazione progressiva delle dita verso il palmo con graduale impossibilità a estenderle, a causa della formazione di cordoni fibrosi rigidi sotto la pelle del palmo e delle dita.
Essa colpisce nel 90% dei casi il sesso maschile e coinvolge soprattutto gli ultimi raggi della mano (IV e V).
La retrazione fibrotica al palmo delle mani può associarsi a simili evenienze in altri distretti corporei.
La genesi della malattia, per la quale è descritta una predisposizione familiare, è ancora in gran parte misteriosa: se ne conoscono la patogenesi ma non le cause primitive.
Nel corso del tempo (in modo assolutamente variabile da alcuni mesi a decine d’anni) si formano dei cordoni duri nel palmo della mano che causano la retrazione in flessione di alcuni raggi digitali generalmente in assenza di franca sintomatologia dolorosa.
Il trattamento è essenzialmente chirurgico qualora la retrazione delle dita raggiunga livelli tali da essere funzionalmente invalidante ma è bene tenere presente la non infrequente possibilità di recidiva della patologia.
L’intervento eseguito è l’aponevrectomia e si svolge in regime di day surgery o ambulatoriale in anestesia plessica o in alcuni casi anche locale ed ha una durata variabile proporzionalmente alla gravità del caso (da 30 a 90 minuti).
L’incisione cutanea può avere aspetto bizzarro perché curva o a linea spezzata a zig-zag e serve ad evitare lo sviluppo di cicatrici retraenti al palmo.
In alcuni casi possono essere necessarie delle plastiche cutanee per poter chiudere completamente la ferita e la guarigione avviene anche in tre-quattro settimane (in alcuni casi anche sei-otto se si assiste a deiscenze non infrequenti soprattutto in pazienti diabetici). L’intervento è molto delicato poiché le corde fibrose tendono ad avvilupparsi ai fasci vascolonervosi delle dita che possono essere così danneggiati da stiramento durante le manovre di separazione – pur eseguite cautamente- delle corde da essi.
Dopo la sutura si applica una medicazione “abbondante” per i primi giorni ma che permette al paziente di mantenere l’estensione del dito raggiunta con l’intervento e nelle prime settimane post operatorie è necessario mantenere la mano in posizione antideclive per diminuire il normale edema mobilizzando attivamente le dita.
Generalmente si utilizzano punti in filo riassorbibile che si sciolgono in circa 18-20 giorni o non riassorbibile da rimuovere dopo circa 15-16 giorni.
L’attività lavorativa può essere ripresa alla rimozione dei punti di sutura ma spesso sono necessari cicli di FKT per riprendere una buona funzionalità della mano.