
Autunno: tempo di castagne ma anche momento di prevenzione del carcinoma della prostata.
In effetti, spesso per descrivere la ghiandola prostatica si ricorre all’espressione “piccola castagna” ma questa similitudine botanica non ha nulla a che vedere con la scelta di dedicare il mese di Novembre alla prevenzione del carcinoma prostatico. Essa si deve invece agli ideatori del Movember, una iniziativa che vide la luce nel 2003 a Melbourne, in Australia, con l’intento di sensibilizzare la popolazione maschile sull’utilità della diagnosi precoce di questa malattia.
Oggi il Movember, che deve il suo nome alla fusione della parola inglese Moustache (baffi) – simbolo chiaramente maschile – con November (Novembre), è una realtà anche in Italia ed ha esteso il suo obiettivo alla raccolta fondi e alla promozione del dialogo sui problemi di salute maschile. Da sempre gli uomini si curano meno della propria salute rispetto alle donne ma fortunatamente, anche grazie a campagne come questa, la sensibilità nei confronti dell’argomento sembra diffondersi.
Il motivo per cui i maschi dovrebbero sottoporsi ad esami di prevenzione in ambito uro-andrologico sono numerosi e riguardano tutte le età. Il tumore testicolare colpisce prevalentemente individui giovani mentre quello della prostata prevalentemente i maschi oltre i 50 anni. In entrambi i casi la diagnosi precoce contribuisce a migliorare sensibilmente le percentuali di guarigione e riduce la necessità di ricorso a terapie aggiuntive come la Chemioterapia o la Radioterapia.
La patologia prostatica benigna è età dipendente e la sintomatologia ad essa correlata impatta in modo significativo sulla qualità della vita. Sintomi come urinare lentamente, con troppa frequenza o impellenza, urinare più volte alla notte, finiscono per condizionare negativamente le giornate dei pazienti che ne sono affetti. Va poi aggiunto che l’evoluzione dell’ipertrofia prostatica benigna, specie se non controllata adeguatamente, può condurre a complicanze quali infezioni urinarie ricorrenti, calcolosi vescicale o insufficienza renale.
Nei Paesi occidentali, circa una coppia su cinque ha difficoltà a procreare e dati recenti hanno mostrato un allarmante peggioramento della salute riproduttiva. Anche in questo caso, un inquadramento precoce dello stato di salute uro-andrologica può consentire allo specialista di porre in essere accorgimenti terapeutici con risultati eccellenti.
In concreto sarebbe auspicabile che ogni giovane maschio si sottoponesse ad una visita uro-andrologica per conoscere il proprio stato di salute in quell’ambito e per approfondire conoscenze sull’anatomia e alla fisiologia dell’apparato genitourinario. Agli uomini a ridosso dei 50 anni è consigliato di effettuare un controllo uro-andrologico con cadenza annuale.
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