Rottura Crociato Anteriore: l’operazione è sempre necessaria?

lesione crociato anteriore

La diagnosi della rottura del legamento crociato anteriore è spesso un momento traumatico per il paziente, che sia esso sportivo o meno, perché apre le porte al pensiero dell’intervento chirurgico e le relative conseguenze come assenza dal luogo di lavoro, riabilitazione per mesi, perdita di autonomia, ecc.

Ma veramente l’operazione è sempre necessaria?

Per rispondere a questa domanda facciamo affidamento su una solida letteratura scientifica, che ci dice che l’intervento non è sempre necessario.

Infatti, dopo uno screening iniziale il paziente può risultare appartenere alla categoria COPER oppure NON-COPER.

Queste due categorie ci permettono di valutare se un paziente con trauma al ginocchio e conseguente lesione del legamento crociato anteriore è da indirizzare alla chirurgia o meno.

Ma quali sono le caratteristiche che ci permettono di effettuare questa classificazione? Questa tabella indica i parametri da valutare per i pazienti COPER ed i NON-COPER:

COPERNON-COPER
– Instabilità oggettiva (Lachman + ) ma non soggettiva 
– ritorna alle attività di tutti i giorni in 7-10 giorni
– lesione isolata del crociato anteriore
– articolarità completa e minimo gonfiore
– schemi di movimento non alterati
– Instabilità soggettiva e oggettiva (Lachman +)
– Non ritorna alle attività di tutti i giorni in 7-10 giorni
– Lesioni associate (menisco, collaterale)
– Inibizione neuromuscolare
– Gonfiore importante
– Alterazione degli schemi di movimento

Da questa tabella possiamo intuire come i pazienti COPER siano i candidati al trattamento non chirurgico.

Per i pazienti che invece ricadono sotto la categoria NON-COPER invece viene consigliata la via dell’operazione con un avvertimento: prima di procedere è consigliato un periodo di 6-8 settimane di fisioterapia di alta qualità che ha l’obiettivo di preparare il paziente all’intervento e alla riabilitazione successiva.

La fisioterapia pre-operatoria in questo caso si dimostra fondamentale anche perché, se dopo queste settimane alla valutazione successiva il paziente raggiunge determinati obiettivi, a questo punto ricade sotto la categoria COPER e si può procedere con la via conservativa (NON CHIRURGICA).

Gli obiettivi da raggiungere sono i seguenti:

  • Episodi di instabilità del ginocchio soggettiva < 1
  • Test di salto sui 6 metri ≥ 80% (rispetto al controlaterale)
  • KOS-ADLS ≥ 80%
  • Global rating of function ≥ 60%

Dott. Bellin Giuseppe
Fisioterapista OMPT
Specializzato in fisioterapia muscolo-scheletrica e sportiva

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